Certificato APE: Quali Categorie Catastali Sono Esentate?
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✅ L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) rappresenta uno strumento fondamentale per valutare l’efficienza energetica di un immobile. Classificato da A a G, il documento non solo indica il grado di qualità energetica, ma è anche richiesto in numerose situazioni, dalla compravendita alla locazione. Tuttavia, esistono eccezioni importanti da conoscere. In questo articolo approfondiremo quali sono le categorie catastali per le quali il Certificato APE è obbligatorio e, altrettanto importante, quelle esenti dall’obbligo.
Cos’è il Certificato APE?
L’APE fornisce una panoramica immediata sulla prestazione energetica degli edifici, consentendo a proprietari, acquirenti e professionisti di avere uno sguardo chiaro sulla qualità energetica dell’immobile. La sua importanza cresce non solo in chiave normativa, ma anche per il ruolo che gioca nella valorizzazione degli immobili in un mercato sempre più attento al risparmio energetico e alla sostenibilità.
Quando è Obbligatorio il Certificato APE?
La normativa, in particolare l’art. 3 del DPR 412/93, stabilisce che il Certificato APE è obbligatorio per diverse categorie di edifici. Ecco una panoramica delle principali:
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E.1 – Edifici adibiti a residenza e assimilabili
- E.1 (1): Abitazioni ad uso continuativo (civili, rurali, collegi, conventi, case di pena, caserme).
- E.1 (2): Abitazioni per uso saltuario (case per vacanze, weekend, ecc.).
- E.1 (3): Strutture adibite ad albergo, pensione e attività similari.
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E.2 – Edifici adibiti a uffici e assimilabili
Ambienti destinati a uffici pubblici o privati, anche in connessione con attività industriali o artigianali, se separabili ai fini dell’isolamento termico. -
E.3 – Edifici adibiti a ospedali, cliniche e case di cura
Include anche strutture per il ricovero di minori o anziani, nonché centri assistenziali per soggetti in situazioni di particolare fragilità. -
E.4 – Edifici per attività ricreative, associative o di culto
- E.4 (1): Cinema, teatri, sale per congressi e simili.
- E.4 (2): Mostre, musei, biblioteche e luoghi di culto.
- E.4 (3): Bar, ristoranti e sale da ballo.
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E.5 – Edifici adibiti ad attività commerciali
Negozi, magazzini (all’ingrosso o al dettaglio), supermercati ed esposizioni. -
E.6 – Edifici per attività sportive
Piscine, saune, palestre e strutture di supporto alle attività sportive. -
E.7 – Edifici adibiti ad attività scolastiche
Scuole e laboratori didattici a tutti i livelli. -
E.8 – Edifici per attività industriali e artigianali
Strutture destinate alla produzione industriale o artigianale.
È importante ricordare che, se un edificio comprende parti che rientrano in categorie diverse, ciascuna sezione va considerata separatamente.
Categorie Esenti dall’Obbligo di Certificazione APE
Non tutti gli immobili devono essere accompagnati da un Certificato APE. Il Decreto Legislativo n. 192/2005, insieme alle Linee Guida APE, evidenzia alcune tipologie esenti:
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Fabbricati Isolati:
Immobili con una superficie utile inferiore a 50 mq. -
Edifici Industriali e Artigianali:
Quando il riscaldamento è destinato esclusivamente al processo produttivo o sfrutta reflui energetici che altrimenti non sarebbero utilizzabili, oppure se il loro impiego non richiede sistemi di climatizzazione. -
Edifici Agricoli o Rurali:
Strutture non residenziali prive di impianti di climatizzazione. -
Edifici Inagibili o Collabenti:
Quando lo stato dell’immobile è formalmente dichiarato in atti notarili. -
Luoghi di Culto:
Strutture utilizzate per attività religiose. -
Ruderi:
Immobili in stato di degrado, purché ciò sia esplicitamente indicato nei documenti notarili. -
Manufatti:
Strutture che non soddisfano la definizione di edificio, come piscine all’aperto o serre non costruite con strutture edilizie. -
Fabbricati in Costruzione:
Immobili venduti in stato “scheletro strutturale” o “al rustico”, senza completamento delle finiture e impianti, purché lo stato di non abitabilità sia dichiarato. -
Edifici di uso specifico non destinati a sistemi tecnici
Ad esempio: box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi e strutture stagionali per impianti sportivi. -
Edifici con Vincoli Paesaggistici o Culturali:
Questi sono esclusi solo se l’adeguamento alle prescrizioni comporta una sostanziale alterazione del loro valore storico, artistico o paesaggistico.
Come Identificare la Categoria Catastale del Tuo Immobile
Conoscere la categoria catastale è essenziale per determinare l’obbligo di certificazione APE. La visura catastale è lo strumento che consente di conoscere la destinazione d’uso dell’immobile, e grazie alla tabella di conversione (Allegato 1, Tabella A.1 del d.d.g. n. 5796) è possibile risalire alla corretta classificazione normativa. Ecco alcuni esempi:
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Categoria A/1-A/9:
Abitazioni di vario tipo, da quelle signorili a quelle economiche, rientranti nella categoria E.1. -
Categoria A/10:
Uffici e studi privati, che ricadono nella categoria E.2. -
Categorie B, C e D:
Comprendono strutture come collegi, ospedali, negozi, laboratori, alberghi, teatri e altre destinazioni d’uso specifiche, ciascuna con la propria corrispondenza normativa.
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